" Si è tifosi della propria squadra perchè si è tifosi della propria vita, di se stessi, di quello che si è stati, di quello che si spera di continuare a essere. E' un segno, un segno che ognuno riceve una volta per sempre, una sorta di investitura che ti accompagna per tutta la vita, un simbolo forte che si radica dentro di te, insieme alla tua innocenza, tra fantasia, sogno e gioco."

mercoledì 20 novembre 2024

Mancini d'Arabia...


 di Roberto 48

Ho sempre pensato male del Mancini “d'Arabia” (per questo era meglio Totò) ed ora ne ho avuto la conferma da un caustico articolo apparso su Repubblica e firmato da Gabriele Romagnoli (25.10.2024). Ha usato parole molto dure, insolite, direi, per un personaggio che in qualche modo ha fatto la storia della Nazionale vincendo l'Europeo. Già l'inizio è una condanna: “Mai rovinare una bella storia con l'avidità”....niente svela un uomo quanto la sua disposizione a mettere il cartellino del prezzo all'alluce, nell'obitorio della propria dignità”.

Puoi anche aver fatto i milioni, anzi i petrodollari, come è chiamata la valuta dei paesi esportatori dell' Oro nero, ma dopo questo severo rimprovero non dovrebbe rimanere altro che la forza per scavarsi quella fossa dove tutti gli ideali sono sepolti. Il consiglio che dà il giornalista, avendo fallito clamorosamente la missione, è quello di “lasciarli (i soldi) sul tavolo e accomodarsi in classe economica : è andata così, non ha funzionato, mi avete già strapagato per il primo anno, può bastare, sto bene di mio, arrivederci a grazie. Invece.”

La lama affonda nelle carni molle. Mancini nella sua patetica avventura “non ha vinto la Coppa d'Asia, non stava andando ai Mondiali, non stava conquistando niente e nessuno. C'eravamo tanto amati, con Roberto Mancini”. E qui Romagnoli elenca tutti i momenti felici della sua carriera ma anche i fallimenti come quelli in maglia azzurra da giocatore. Perché allora ha deciso di sporcarsi la reputazione per trenta milioni con i quali “non si rivivono le notti a Marassi o a Wembley, si aumenta solo il saldo di un conto corrente da sbattere in faccia a un giornalista giapponese”.

C'è poi una cosa che mi ha fatto piacere leggere in questo aspro e pungente articolo ed è ciò che ho pensato avrebbe dovuto fare Mancini, prima o poi, dopo tante sue esperienze lontane da Genova e che l'editorialista riassume in poche parole a proposito del suo addio alla Nazionale: “Voleva dare uno schiaffo alla federazione? E allora torna alla Sampdoria da Cincinnato che si concede l'ultima guerra.”

E' brutto buttare nel cesso la propria immagine per il vil denaro (non è che non ne avesse, ma tantè per chi ne ha non basta mai) anche perché  in genere sono operazioni che non si possono risanare. Rimane la macchia, per sempre, anche se da tifoso di vecchia guardia so che se davvero un giorno decidesse di sedersi sulla panchina blucerchiata tutto sarebbe dimenticato ma, per quanto mi riguarda, non per la sua moralità infangata, ma unicamente perché se c'è di mezzo la Samp cosa non si fa per vederla vincente?

sabato 9 novembre 2024

Scempio sotto la Torre...


Cari amici,

purtroppo in questo periodo ho un pò di casini personali che,

tra le tante cose, m'impediscono pure di passarmi quel paio d'ore scarse a vedere la partita della mia squadra del cuore...

Vedendo il risultato finale forse è meglio così...

A voi i commenti...

lunedì 4 novembre 2024

Marassi terra di conquista...


Cari amici,

purtroppo non ho potuto assistere alla partita,

apro il post ma logicamente mi astengo da ogni tipo di commento,

lo spazio è tutto vostro,

aiutatemi a comprendere com'è andata perchè ci ho capito poco...

giovedì 31 ottobre 2024

Cose brutte...


Nel bar dove ieri sera mi trovavo per assistere alla partita un tizio un paio di volte ha esclamato: COSE BRUTTE...COSE BRUTTE!

Ecco, dovendo dare un titolo al post direi che COSE BRUTTE ci sta alla grandissima!

Una SAMPDORIA brutta, a tratti inguardabile, non riesce a superare il modesto Cittadella e getta al vento l'opportunità di compiere un bel balzo in classifica visto che in questo turno infrasettimanale  si sono verificati, in maniera davvero incredibile, ben 9 pareggi!

Sottil ha inizialmente optato per il turn over, specie a centrocampo dove rispetto alla gara contro il Mantova è partito titolare il solo Benedetti ( anche stavolta autore di una prestazione opaca ): già orfani di Kasami, out per un guaio muscolare, mi domando se fosse davvero il caso di rivoluzionare così la mediana e lasciare fuori Meulensteen, sicuramente tra i più in forma dell'ultimo periodo e gettato nella mischia solo nell'ultima mezz'ora...

Turn over: è proprio necessario ricorrerci quando giochi tre volte alla settimana massimo 2/3 volte l'anno??? Mah...

A inquietarmi non è stata tanto la mancata vittoria ( NON SI PUO' SEMPRE VINCERE, scrive sui social qualche inguaribile ottimista scambiando forse la SAMPDORIA per il Real Madrid...) ma il fatto che non ci siamo andati neppure vicini, non abbiamo avuto la forza di far male al Cittadella, all'attivo solo una conclusione di Tutino nel primo tempo e di Pedrola al tramonto del match...

Pedrola, per l'appunto: gli ultimi 20' dello spagnolo sono stati l'unica nota positiva della serata in terra veneta, il ragazzo ha combinato più lui che Coda e Tutino messi assieme, una classe e una disarmante facilità di dribbling che fa ben sperare per il futuro, su di lui nei minuti finali anche l'episodio di un possibile calcio di rigore sul quale l'arbitro Santoro ( lo stesso che ci negò il gol del pareggio in Empoli - Samp di due stagioni fa...) ha deciso di sorvolare...

Forse solo una serata storta, forse un'inconscia sottovalutazione dell'avversario chissà...sicuramente un'occasione sprecata ma ormai è inutile recriminare, voltiamo pagina e subito testa al Brescia...

lunedì 28 ottobre 2024

Quanta fatica...


Seconda vittoria consecutiva per la SAMPDORIA, la quarta nelle ultime cinque partite: 3 punti di vitale importanza che consentono agli uomini di Sottil di entrare in piena zona play off...

Ma quanta fatica per battere la matricola Mantova che a Marassi ha confermato quanto di buono si dice sul suo conto: guidata in panchina dall'ex Possanzini ( meteora blucerchiata agli inizi degli anni duemila ) e in campo da Trimboli, prodotto del vivaio forse scaricato frettolosamente, la compagine virgiliana ha messo in mostra un gioco davvero piacevole, fatto sia di un gran possesso palla ma anche di verticalizzazioni e imbucate per i guizzanti e veloci esterni d'attacco...

Il paradosso di questa gara è stato che, pur non avendo quasi mai il sopravvento sull'avversario ad eccezione della prima parte del match, la SAMPDORIA ha costruito diverse palle gol, tra cui un palo del rientrante Romagnoli, sia sullo 0-0 che dopo il vantaggio siglato da Kasami, bravo a rifinire col suo chirurgico sinistro l'assist di un Tutino a mio parere sempre troppo polemico e tendente alla simulazione, sia lui che Coda ( clamoroso il colpo di testa in bocca al portiere da ottima posizione ) sono stati tutt'altro che brillanti...

Tra le note positive invece da segnalare ancora una buona prova fornita da Meulensteen, l'ingresso di Depaoli nella ripresa che ha ridato vigore a una fascia destra spesso in affanno nella prima frazione ( la catena Venuti-Benedetti è stata sostituita nell'intervallo...) e la prestazione di Vismara, tornato un pò a sorpresa titolare al posto dell'incerto Silvestri e autore nel primo tempo di almeno due prodigiosi interventi, l'unico errore il portiere di scuola atalantina l'ha commesso nel finale perdendo in uscita il pallone poi spedito in rete da Mancuso, gol però annullato dall'arbitro che segnalava un fallo sullo stesso Vismara apparso onestamente molto discutibile, un episodio che ha mandato non a torto su tutte le furie gli ospiti privandoli di un pareggio che, mettendo un pò tutto sul piatto della bilancia, sarebbe stato anche meritato...

Bene così insomma, alla fine ciò che conta sono sempre e solo i 3 punti, ma si può e si deve migliorare sotto ogni aspetto, sia ieri che contro il Cesena gli episodi ci sono girati a favore e non potrà essere sempre così, e adesso testa al Cittadella nel turno infrasettimanale di mercoledì, quasi un obbligo la vittoria contro un avversario in grande difficoltà...

lunedì 21 ottobre 2024

Luci e ombre...ma 3 punti!


La SAMPDORIA riscatta lo scivolone casalingo contro la Juve Stabia espugnando l'Orogel Stadium di Cesena, inviolato da circa un anno e mezzo: per i blucerchiati 3 punti d'oro che consentono d'inserirsi nel gruppone di centro classifica...

Il risultato finale fa capire che razza di partita sia stata, le due squadre hanno fatto a gara a combinarne di cotte e di crude nelle rispettive retroguardie, poteva finire in qualsiasi maniera, alla fine la differenza è stata negli episodi che hanno fatto girare la gara per questione di pochissimi centimetri, basti pensare al quarto gol di Tutino e alla rete del potenziale e clamoroso 4-4 siglato da Shpendi, annullato davvero per un nonnulla...

Luci e ombre insomma nel pomeriggio romagnolo per la SAMPDORIA, tra le note positive certamente le prestazioni di Meulensteen e Kasami, il primo, al di là dei due gol è parso un regista più completo di Yepes, mentre lo svizzero, pur ancora indietro di condizione, finchè ne ha avuto ha dimostrato di avere uno "spessore" maggiore rispetto ai compagni di reparto che fino ad oggi hanno giocato al suo posto...

Tra le note negative ovviamente non può non esserci la difesa, con Riccio e Ioannou tragicamente comici sul secondo gol cesenate e il portiere Silvestri, incerto sulla prima rete ( anche qui Ioannou non esente da colpe...) e tutt'altro che irreprensibile sulla terza, da un portiere della sua esperienza è lecito aspettarsi molto di più, anche se poi c'è stato un parziale riscatto su un tiro di Berti, nel momento di massima pressione dei romagnoli...

Bene i 3 punti quindi, visto il momento forse non è il caso di storcere il naso, ma è evidente che se questa squadra non troverà un suo equilibrio e soprattutto non registrerà la fase difensiva le speranze di raddrizzare il campionato sono minime, anche perchè fino ad ora, classifica alla mano, non abbiamo ancora affrontato una vera e propria big, se già soffriamo con le medio piccole...

sabato 19 ottobre 2024

Mi ricordo, si mi ricordo...


 di Roberto 48

Qual è l’aspetto assai triste e malinconico che bene si attaglia alla Sampdoria di questi ultimi tempi? Lo racchiuderò in un termine e vedrete che nel gioco ci starà pure un paradosso.

Non si tratta tanto dei risultati in serie, spesso negativi, delle quattro sconfitte iniziali a Marassi nello scorso campionato, e nelle due di quello attuale che pure rappresentano prestazioni disastrose.

Non si tratta della consapevolezza che questa squadra non ha una precisa collocazione, che non riesce a seguire un corso positivo, una striscia di risultati, come si dice.

Non si tratta dello stare, da parte dei tifosi, in una situazione ibrida, senza una minima certezza, o per lo meno il pensiero che finalmente si possa intraprendere un tragitto concreto tale da avere come sbocco almeno la possibilità di crearsi i presupposti per la risalita in serie A. E’ tutto vero. Però…

A mio parere, come ho preannunciato, sotto la foto della Samp attuale sta una didascalia con un termine: INVISIBILITA’. Ed è un attributo negativo che fa molto male. Che allontana l’ “essere” Sampdoria dal terreno in cui maggiormente dovrebbe esprimersi. Che azzera tutto ciò che l’ha resa famosa e portata all’apice del successo. Sembra che tutto il mondo del calcio nello spiegarsi sui terreni di gioco della massima serie, e anche quando si manifesta in maglia azzurra, abbia completamente dimenticato una squadra, una società che pure hanno fatto la Storia, e che ha lungamente abitato le menti degli sportivi italiani.

Oggi la Samp non è considerata. Dicevo del paradosso. Ai tempi di ferrero se ne parlava spesso se pur in termini ironici in relazione al personaggio che pur ne propalava l’immagine. Ma se ne parlava e comunque le beffe erano dirette a lui. Ma se ne parlava. Addirittura sul palcoscenico di Sanremo.

Oggi la Samp è morta. C’è un solo personaggio mediatico che la tratta come se nulla fosse cambiato. E’ il solito Fabio Fazio, tifoso immarcescibile che domenica si è “esibito” in un simpatico siparietto con Pep Guardiola ospite della trasmissione “Che tempo che fa”. Già dopo la presentazione dell’allenatore del Manchester City si è udita una voce dalla sala che ha scandito la parola SAMP diretta al conduttore il quale ha ribadito “è un pensiero fisso, ma ne parlerò dopo”. E il dopo è venuto quando Fazio gli ha ricordato di una certa finale e lui ha fatto finta di non sapere provocandolo, riguardo alla squadra della città, mormorando il nome Genoa. Ma poi gli ha chiesto se non si è pentito di come è andata quella partita con la Samp penalizzata, ma Pep ha fatto il sornione, dicendo che no, non si è pentito. Poi quando è finita l’intervista, appena congedatosi, lo ha raggiunto e tra lo stupore degli astanti, e credo di tutti i telespettatori, gli ha fatto mettere in testa un berretto di lana blucerchiato. E’ stata una scena unica e bellissima. Orgoglio blucerchiato.

A mio parere vale molto di più questa specie di amenità scherzosa, ma davanti a due milioni di persone, che tante parole programmatiche ma sempre uguali che lasciano, purtroppo, il tempo che trovano. Qualcuno tra questi spettatori avrà pensato: già la Samp. Mi ricordo, sì mi ricordo.