di Roberto 48
Sarà ma l'Intelligenza artificiale non mi convince, anzi non fa per me. Ora addirittura entra nel calcio conducendolo sempre più velocemente dentro la rivoluzione hi-tech. Fornisce strumenti di analisi attraverso i cosiddetti “Expected goals” misurando la probabilità che un certo tiro si traduca in un gol. Il Manchester City ha adottato il sistema “City Football Language” che attraverso l' IA determina i movimenti dei giocatori in campo e nell'analisi degli avversari sviluppa strategie di gioco più efficaci. Anche il processo di reclutamento dei giocatori, ad esempio il “Transfer Lab”, punta ad identificare i talenti emergenti in modo più veloce ed efficace. Questi algoritmi analizzano milioni di dati coi quali si arriva ad identificare giocatori negli angoli più remoti del pianeta. Li usano, in Italia, società come Empoli e Udinese. Questa selezione accade anche per la scelta dell'allenatore come avviene ad esempio a Liverpool dove si valutano diversi parametri per individuare la giusta scelta. Ci sono poi i programmi IA per monitorare la condizione fisica, prevenire gli infortuni e addirittura “avvertire” prima l'esito delle partite valutando ciò che ne conseguirà da determinate scelte del tecnico.Mi fermo qui perché già la mia mente sembra non riuscire ad entrare in questo vorticoso mondo di stramberie.
Che fine ha fatto l'Uomo? Ma soprattutto la fantasia, la poesia, l'improvvisazione, tutto ciò che rendono il gioco del calcio una straordinaria esperienza sensoriale! Chi studia chi sperimenta, chi vuole l' “Oltre” non si perita di ciò che avverrà, anzi sta già avvenendo: la morte del calcio, quello sport che abbiamo vissuto quando ancora era una manifestazione pura, innocente, di puro divertimento.
Ora regna il caos, lo scompiglio nel quale un fondo acquista diverse società e poi, per le astrusità economiche finanziarie nelle quali si naviga senza salvagente, si può ritrovare improvvisamente nelle sabbie mobili con un fallimento in prospettiva e con pesanti conseguenze per quei club facenti parte di quella galassia calcistica. E possibile che una di queste holding abbia potuto acquisire in poco tempo società come lo Standard Liegi, il Vasco de Gama, Herta Berlino, Red Star Fc, Melbourne Victory, una quota del Siviglia ed in ultimo il Genoa? E che ora si sia sciolta come neve al sole mettendo nei guai queste società? Tralascio i percorsi perversi che hanno portato a questa brutta situazione che ovviamente ora sarà materia di lavoro per tribunali e avvocati. Rimane purtroppo il triste pensiero che il denaro, travestito in molte maschere moderne, sta rovinando quel mondo che l'uomo, attraverso la cultura, ha reso piacevole e godibile pur restando entro il recinto della fedeltà a quei valori che sono l'essenza prima nella qualità della vita.
Sarà per l'età ma devo ripetermi.
Non ritengo in assoluto che l'età della nostra giovinezza sia migliore di questa, per quanto...
E' un fatto oggettivo che, per l'ancora in nuce età della scienza moderna, il percorso di vita fosse più semplice. Eppure abbiamo vissuto benissimo senza i telefonini, internet, i social (dio ci scampi...) e, restando nel nostro campo di pertinenza, in quel mondo del calcio dove in pochi (ma buoni) mettevano il becco, si andava alla partita, magari decidendolo all'ultimo minuto e arivando al botteghino si diceva semplicemente "gradinata" e si entrava senza essere controllati da poliziotti o cose del genere. Quando l'offerta televisiva non era fagocitante e ci si beava al sabato sera,prima del "Musichiere" di Mario Riva, di una trasmissione Rai ( e chi altro?) che presentava la domenica di campionato (ovviamente ad ora...unificata) e si chiamava "Calcio domani" (chi la ricorda? bisogna avere almeno il 7 davanti, in età)? E non esisteva l'odio tra i tifosi, o meglio non esistevano i finti tifosi come quelli che sono oggi alla ribalta della cronaca e che del calcio non gliene importa niente ma solo dei loschi affari nei quali sono immersi.
E poi dice che uno si allontana...