" Si è tifosi della propria squadra perchè si è tifosi della propria vita, di se stessi, di quello che si è stati, di quello che si spera di continuare a essere. E' un segno, un segno che ognuno riceve una volta per sempre, una sorta di investitura che ti accompagna per tutta la vita, un simbolo forte che si radica dentro di te, insieme alla tua innocenza, tra fantasia, sogno e gioco."

mercoledì 3 luglio 2013

Le partite della mia vita: SAMPDORIA - Cagliari - 17/05/2003

Il destino ha voluto che io crescessi di pari passo con la SAMPDORIA dell'epoca d'oro...
Scudetto, coppe, giocatori che hanno fatto la storia del calcio in Italia e nel mondo: nella mia beata giovinezza il tutto, oltre che ovviamente meraviglioso mi sembrava naturale, quasi ovvio e scontato...no, ahimè non era affatto così!
Quella Samp così bella, vincente e fortissima era una cosa estemporanea, una splendida e folle utopia diventata realtà grazie al genio di un petroliere romano andatosene purtroppo troppo, troppo presto che riuscì nell'autentico capolavoro di portare un'anonima provinciale a lottare per traguardi assolutamente impensabili!!!
E così dal punto di vista del tifo e della passione ammetto di essere "cresciuto" inconsciamente un pò snob e borghese: la SAMPDORIA per me doveva sempre lottare per lo scudetto e per i massimi traguardi possibili, mal sopportavo una stagione conclusa senza il piazzamento europeo e a quei tempi qualificarsi per le Coppe era dannatamente più difficile rispetto ad oggi...
Figuriamoci poi la mia reazione quando nel maggio del 1999 la SAMPDORIA dopo 18 anni consecutivi di serie A sprofondò in cadetteria: fu un autentico shock, un trauma!!!
Al quale reagì con l'abbandono: niente stadio per un'intera stagione ( cosa mai accaduta prima ) e rancore totale verso Enrico Mantovani, il figlio del Grande Paolo e principale responsabile di quel lento ma inesorabile declino...
A distanza di quasi quindici anni devo in parte rivedere il mio giudizio, Enrico Mantovani sbagliò tantissimo ma certamente in buona fede, i suoi errori furono dettati solo dalla volontà di riuscire a mantenerci a certi livelli in un periodo nel quale il calcio stava drasticamente cambiando...
Ma io non ne volevo sapere, finchè sarebbe rimasto lui alla presidenza io allo stadio non ci avrei più messo piede...
Dopo il primo anno nel quale la Samp vide sfumare proprio nelle ultimissime giornate l'immediato ritorno in serie A Enrico Mantovani, travolto dalla contestazione e da una situazione economica via via sempre più difficoltosa annunciò di voler vendere la società...
Era quello che volevo, solo con un passaggio di proprietà il Doria poteva rinascere...
Piano piano mi riavvicino alla squadra, dopotutto un grande amore non si può mai cancellare del tutto...
Dopo un altro campionato nel quale si sfiora nuovamente la promozione, nel gennaio 2002 viene annunciata la cessione della società a un misterioso principe saudita...
In realtà è una truffa perpetrata ai danni di Enrico Mantovani e di Riccardo Garrone che nel frattempo si era offerto come garante dell'operazione e così suo malgrado l'ex Presidente blucerchiato decise di acquistare la società, una sorta di impegno morale verso la città...
Per me l'avvento di una famiglia economicamente potente, facolotosa e...genovese come quella dei Garrone fu l'equivalente dell'acquisto di un top player!
Mi ritornò  l'entusiamo, la voglia di tifare per LEI, la gioia per una vittoria e l'incazzatura per una sconfitta, mi ero nuovamente innamorato insomma...
E la prima vera stagione di Riccardo Garrone al timone della Samp fu un trionfo: venne costruita un'autentica corazzata che senza troppi problemi centrò l'agognato ritorno nella serie che ci compete e il suggello avvenne nella sera del 17 maggio 2003 contro il Cagliari in un Ferraris vestito a festa e gremito come poche altre volte avevo visto prima...
Più che la partita che fu quasi una formalità ricordo indelebilmente il clima che respirai in quella giornata e in generale per tutto quel campionato condito anche dalla gustosa ciliegina della retrocessione dei cugini ( ripescati poi qualche mese più tardi dopo una delle vicende più vergognose e scandalose del calcio italiano...).
Finito il match che ci dà l'aritmetica promozione inizia la festa che personalmente culminerà con un bagno nella fontana di Piazza De Ferrari, voto che feci a inizio stagione agli amici e che quindi mi toccò rispettare dopo aver loro preventivamente consegnato portafoglio e cellulare...
2003: l'anno del ritorno della SAMPDORIA...l'anno del ritorno alla mia vita...di tifoso...

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