" Si è tifosi della propria squadra perchè si è tifosi della propria vita, di se stessi, di quello che si è stati, di quello che si spera di continuare a essere. E' un segno, un segno che ognuno riceve una volta per sempre, una sorta di investitura che ti accompagna per tutta la vita, un simbolo forte che si radica dentro di te, insieme alla tua innocenza, tra fantasia, sogno e gioco."

giovedì 28 settembre 2017

Super Samp, Diavolo all'inferno!


SAMPDORIA - Milan 2-0
Marcatori: 72' Zapata; 91' Alvarez

SAMPDORIA ( 4-3-1-2 ): Puggioni 6; Bereszynski 7 Silvestre 7  Ferrari 7 Strinic 6,5; Barreto 6,5 Torreira 7 ( 93' Capezzi s.v. ) Praet 6,5 ( 90' Alvarez 6 ); Ramirez 6,5 ( 84' Verre s.v. ); Quagliarella 6 Zapata 7   All. Giampaolo 8

Milan ( 3-5-1-1 ): Donnarumma 6; Zapata 4,5 Bonucci 6 Romagnoli 6; Abate 5 ( 81' Borini s.v. ) Kessie 4,5 Biglia 5 Bonaventura 5,5 ( 78' Calhanoglu s.v. ) Rodriguez 6; Suso 5 ( 78' Cutrone s.v. ) Kalinic 6   All. Montella 4,5

Arbitro: Valeri di Roma 6
Ammoniti: Donnarumma, Bonucci
Angoli: 7-4
Note: spettatori paganti 5.383, incasso di € 156.993; abbonati 16.519


Una delle migliori SAMPDORIA degli ultimi anni batte con pieno merito un inguardabile Milan: un successo che contro i rossoneri a Marassi mancava addirittura dall'aprile del 2010 e che consolida gli imbattuti blucerchiati nelle zone nobili della classifica...
Dopo il turn over di Verona Giampaolo si riaffida all'undici titolare con l'unica novità di Ferrari che prende il posto dell'acciaccato Regini( per l'ex Sassuolo è l'esordio assoluto da titolare ), nel Milan Montella preferisce Cristian Zapata a Musacchio e sceglie Suso come spalla di Kalinic...
Passano un paio di minuti e Valeri decreta un rigore per la Samp per un braccio largo di Kessie su cross di Strinic ma, dopo la visione della VAR il fischietto di Roma cambia idea e concede solo il corner, decisione giusta in quanto il braccio del centrocampista rossonero è attaccato al corpo...
Sono i padroni di casa a fare la partita: pimpanti, determinati, lucidi, gli uomini di Giampaolo mettono ben presto alle corde i più quotati avversari che, di contro, appaiono decisamente in giornata no...
Il dominio del Doria è netto ed evidente seppur le occasioni non siano tantissime...
Sugli scudi c'è Duvan Zapata che quando s'accende crea sempre pericoli: al 37' il colombiano fa tutto bene ma il suo tiro è respinto da Donnarumma, quindi a provarci è Ramirez la cui conclusione, deviata da Romagnoli per poco non beffa l'estremo difensore ospite e a chiudere la prima frazione è un destro da ottima posizione di Torreira che però si spegne sul fondo...
Nella ripresa la SAMPDORIA accusa un calo fisico, impossibile mantenere i pazzeschi ritmi dei primi 45' e la gara si fa così più equilibrata, sebbene il Milan non faccia praticamente nulla per provare a conquistare l'intera posta in palio...
La sensazione insomma è quella vissuta in decine, centinaia di partite: giochi bene ma non concretizzi e il più blasonato avversario, col minimo sforzo, ti castiga...
E invece al 72' accade l'impensabile: Cristian Zapata, con uno sciagurato colpo di testa serve il cugino Duvan che nei pressi dell'area piccola controlla e spara imparabilmente in porta!
Non pervenuta la reazione del Milan, nonostante i cambi operati da Montella, la Samp controlla senza affanni e nel recupero chiude definitivamente il match col raddoppio siglato da Alvarez, da pochi secondi in campo per Praet che con un chirurgico diagonale fa secco Donnarumma...
Come detto vittoria bella e ampiamente meritata, paradossalmente raggiunta proprio quando la partita sembrava avviata ad uno stanco pareggio e anzi, in cuor mio, temevo un ritorno del Diavolo...
Giusto rimarcare la pessima giornata dei rossoneri, praticamente mai pericolosi dalle parti di Puggioni ad eccezione di un paio di conclusioni di Suso e Kalinic, finite ampiamente fuori dai pali e di una percussione di Kessie fermata splendidamente dal piccolo, grande Torreira!
Una SAMPDORIA che in campo sa sempre cosa fare e che sembra maggiormente consapevole dei suoi mezzi rispetto al recente passato: e se la vera sorpresa del campionato fossimo noi?

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