" Si è tifosi della propria squadra perchè si è tifosi della propria vita, di se stessi, di quello che si è stati, di quello che si spera di continuare a essere. E' un segno, un segno che ognuno riceve una volta per sempre, una sorta di investitura che ti accompagna per tutta la vita, un simbolo forte che si radica dentro di te, insieme alla tua innocenza, tra fantasia, sogno e gioco."

mercoledì 4 luglio 2012

Grazie mister!

Società, allenatore e giocatori: sono queste le tre componenti che determinano le sorti di una squadra...Ce ne sarebbe una quarta e non meno importante, ossia la tifoseria, che però ahimè aldilà di un modesto contributo economico e di un apporto canoro poco può fare...
Società, allenatore e giocatori che si suddividono meriti e demeriti: a volte la spartizione può essere equa, altre totalmente squilibrata verso una parte...
Prendiamo la scorsa stagione della SAMPDORIA: a prescindere dal fatto che sono i calciatori a scendere in campo, fu evidente di come le principali cause di una retrocessione surreale e apocalittica furono da addebitare in principal modo alle folli decisioni della società, quasi scientifica nell'autodistruggersi...
Prendiamo invece quest'ultima annata: un bravo ai giocatori è d'obbligo, ma anche qui appare lampante di come, in un'ipotetica suddivisione dei meriti, alla voce allenatore debba spettare la parte più consistente...
Non mi è mai piaciuto il giochino delle percentuali, lo trovo senza senso, ma se proprio dovessi prestarmi non avrei esitazioni: a Beppe Iachini va, come minimo, il 50% di merito per questa promozione!
Perchè quello compiuto dal mister col berrettino è stato qualcosa di molto vicino a un vero e proprio miracolo...
Arrivato in uno dei momenti più bui di sempre della storia blucerchiata dove a farla da padrone erano depressione, sfiducia e pessimismo, Beppe si è messo sotto nella maniera che ha sempre contraddistinto la sua carriera da giocatore prima e da allenatore ora: con un carattere fuori dal comune, col cuore, con la convinzione nelle proprie capacità, con lo spirito di sacrificio e la cultura del lavoro...
Alla Serie A non ci credeva nessuno, tantomeno la società che già a marzo era volata a Bucarest per convincere il figlio di Lucescu a diventare il futuro allenatore della Samp...nessuno tranne lui!
A novembre, mese del suo approdo, chiese due mesi di tempo per vedere i frutti del suo lavoro e due mesi furono, nonostante il rivoluzionario mercato di gennaio che gli presentò praticamente una squadra nuova di zecca.
Forse il suo unico neo è stato quell'infelice uscita sui rivali cittadini che creò disagio e imbarazzo in società e che a mio parere può aver determinato la scelta di non confermarlo nonostante il contratto prevedesse l'automatico prolungamento in caso di promozione...
Sembrava un pazzo Beppe Iachini a credere che saremmo tornati presto a disputare i derby, quel derby che sono quasi certo avrebbe pagato di tasca sua per viverlo dalla nostra panchina...
Ma questa è una storia che non verrà scritta, almeno per il momento...
Sono invece storia recentissima la strepitosa rimonta, i play off, la festa promozione...
E l'artefice principale è lui, BEPPE IACHINI!
Grazie di cuore mister!
Grazie di averci creduto, di averci fatto ritrovare l'entusiasmo, il sorriso e quell'orgoglio che ormai avevamo smarrito chissà dove: dalle 22.35 circa del 9 giugno 2012, nel cuore di ogni tifoso blucerchiato c'è spazio anche per te...

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