" Si è tifosi della propria squadra perchè si è tifosi della propria vita, di se stessi, di quello che si è stati, di quello che si spera di continuare a essere. E' un segno, un segno che ognuno riceve una volta per sempre, una sorta di investitura che ti accompagna per tutta la vita, un simbolo forte che si radica dentro di te, insieme alla tua innocenza, tra fantasia, sogno e gioco."

sabato 28 maggio 2011

Pessimismo e fastidio...

Nella mia ormai trentennale "carriera" di tifoso ho passato le sofferenze calcistiche più diverse...
Ho visto sfumare una Champions League al 112' per un calcio di punizione quantomeno dubbio, perdere una Coppa Italia o la possibilità di approdare a una finale di una competizione europea alla lotteria dei calci di rigore, mancare la qualificazione ai gironi di Champions per un gol preso al 93' o il quarto posto in campionato per un punto dopo aver preso 7 pali nelle ultime due partite!
Amarezze e delusioni che però sono sempre andate di pari passo con l'orgoglio, l'orgoglio di aver comunque visto la mia squadra del cuore lottare per i massimi traguardi possibili, momenti che io ho comunque visto e vissuto mentre altri tifosi ( quelli ad esempio dell'altra sponda cittadina tanto per non andare troppo lontano...) non sanno neppure cosa significhi...
Il "dolore" per una retrocessione è invece tremendamente diverso da tutti gli altri...
Qui non c'è, non può esserci traccia di orgoglio!
In una retrocessione non c'è un solo aspetto positivo che possa renderti il boccone meno amaro!
E poi c'è modo e modo di scendere di categoria...
Lo puoi fare con dignità come nel 1999, la prima discesa in B che ho vissuto: la serie cadetta fu l'inevitabile epilogo sia per una squadra che fin dalle battute iniziali di quel campionato appariva tra le più deboli e sia per una società nella quale regnava la più totale incompetenza che di lì a pochi anni avrebbe portato la SAMPDORIA sull'orlo del fallimento...insomma, una retrocessione fin troppo annunciata!
Ma in quella di questa stagione?
La società è sana, paga puntualmente gli stipendi, ha il bilancio in regola, e la squadra, eccezion fatta per SOLI TRE GIOCATORI è la stessa che solo 12 mesi fa ci faceva raggiungere un insperato quarto posto: come si può accettare serenamente un suicidio di tale portata???
No, non si può!
E infatti più passano i giorni e più aumenta la rabbia e un certo senso di...umiliazione!
Si umiliazione, perchè il modo col quale siamo arrivati a congedarci dalla massima serie ci ha fatto ridere dietro da tutta Italia...
Ora che siamo in B i mass media ci tratteranno con ancor più superficialità, domenica scorsa siamo stati definiti in una trasmissione Mediaset un supermarket con tanto di risatine al seguito...
Ma è giusto così, giustissimo!
E' giusto che la società prenda la sua bella batosta economica e che venga derisa, chissà che non scatti nella proprietà un guizzo d'orgoglio tesa a restituire dignità a tutto l'ambiente blucerchiato...
Ma i primissimi passi post retrocessione non inducono all'ottimismo, anzi...
Le dichiarazioni rilasciate da Edoardo Garrone, ossia colui che di fatto dovrebbe ( il condizionale è d'obbligo...) decidere le sorti della Samp sono state irritanti e contradditorie : come si fa prima a chiedere scusa per gli errori commessi e poi sentenziare che con le vicende Cassano e Pazzini si è agito per il meglio???
Questo vuol dire non aver capito nulla, non aver capito che si è sbagliato con entrambi e che la prima causa del crollo è cominciata dalla cessione, anche se per motivi diversi, dei due attaccanti della Nazionale...
L'addio del d.g. Gasparin ha lasciato un vuoto in società?
I vuoti si possono riempire, colmare, e questo era esclusivo compito della proprietà che però ha pensato bene di voler fare tutto da se, con il tragico risultato di lasciare la squadra in balìa di se stessa, di non avere un punto di riferimento...
E anche il nuovo direttore sportivo Sensibile non è che abbia iniziato col piede giusto, parlando subito di bilanci, di ingaggi da ribassare per la B e cose simili: intendiamoci discorsi anche condivisibili, ma che in questo momento danno solo un gran fastidio...con la ferita ancora bene aperta ci farebbe piacere leggere e sentire notizie di ben altra natura, più rassicuranti, che possano ridarci un minimo di entusiasmo e di speranza per un futuro che ad oggi appare tutto da decifrare...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Capisco il tuo senso di umiliazione Andre ma quando la società inizia a vacillare tutti ne risentono. Non è solo questione di soldi, di stipendi. In questo caso si è retrocessi perchè nessuno credeva più nel progetto Samp! a partire dal vertice. :(

saluti laziali
http://mondobiancoceleste.blogspot.com