Nel non lontanissimo 2002 la SAMPDORIA era una squadra e una società letteralmente allo sbando! Sul campo ormai da qualche stagione era sprofondata nell'inferno della B, finendo quell'anno per rimanere coinvolta nella lotta per non retrocedere in terza serie!
Un'onta e un dramma sportivo che fu evitato matematicamente solo ad una giornata dal termine grazie ad un guizzo d'orgoglio di quello sciagurato gruppo di giocatori senza piedi nè anima ma soprattutto, e lo scrivo senza retorica, grazie a noi tifosi che spingemmo letteralmente Flachi e compagni quel celebre 5 maggio 2002, in quello che fu una sorta di spareggio salvezza contro il Messina a Marassi.
Le cose andavano anche peggio al di fuori del rettangolo di gioco: la scriteriata gestione di Enrico Mantovani aveva ridotto la società sull'orlo del fallimento con i libri contabili ad un passo dall'essere portati in tribunale, addirittura in un primo momento la SAMPDORIA non venne iscritta al campionato di serie B per la mancanza dei necessari requisiti economici...
Insomma un quadro desolante e deprimente, la totale mancanza di programmazione stava portando una squadra che solo dieci anni prima dominava in Italia e in Europa a un passo dalla serie C o peggio dalla cancellazione dai campionati professionistici: all'epoca non esistevano lodi Petrucci o bizzarrie simili e la SAMPDORIA con ogni probabilità, non avendo Santi in paradiso ai quali aggrapparsi, sarebbe ripartita da chissà quale categoria e con chissà quale denominazione...
Tra i tantissimi errori di quel periodo ci fu quello di non puntare più sui giovani: un peccato mortale per una società come quella blucerchiata, che fu anche incapace di tenersi stretta gli ultimi "germogli" sbocciati dal vivaio, giocatori del calibro di Amoruso e Bellucci ad esempio vennero svenduti per poche lire invece di essere valorizzati nella giusta maniera.
E così Garrone e Marotta, dal momento del loro insediamento a Corte Lambruschini, si sono posti tra i principali obiettivi proprio quello di ridare slancio al settore giovanile, ossia a quello che deve essere il naturale serbatoio per una squadra che non può permettersi di acquistare campioni già affermati ma deve saperli scovare e far crescere in casa propria.
Un lavoro meticoloso che ha richiesto tempo, tanta pazienza, nonchè abilità e perspicacia da parte degli osservatori doriani, lavoro che sta cominciando a dare i primi e sostanziosi risultati.In prima squadra ha già fatto il suo esordio ( e che esordio ! ) Andrea Poli, centrocampista di classe e personalità, già punto fermo dell'Under 21 nella quale militano anche Soriano e Fiorillo.
In Serie B gli elementi di maggior spicco sono Marilungo e Mustacchio, ora in prestito rispettivamente a Lecce ed Ancona e anch'essi nel giro della nazionale guidata da Casiraghi; stava facendo molto bene anche Romeo nell'Ascoli, prima di subire l'ennesimo grave infortunio.
Non solo italiani, ma anche giovani stranieri di scuola Samp stanno venendo fuori: è il caso di Koman, ora al Bari, centrocampista ungherese che si sta mettendo in luce ai mondiali under 20 in Egitto e che con la Samp ha già fatto il suo esordio nel 2007 con Novellino allenatore, o di Rabiu, ghanese anche lui centrocampista.
Insomma, come ha dichiarato Marotta poco tempo fa la SAMPDORIA capolista non è solo il risultato di giocatori recuperati al grande calcio come Cassano, ma anche dei frutti della terra seminata con tanta cura e attenzione...
sabato 10 ottobre 2009
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5 commenti:
I giovani sn il futuro del calcio italiano...ora allo sbando! ciao
La Samp può creare una grande realtà, se riesce a coltivare talenti in casa mischiandoli a grandi giocatori come Pazzini e Cassano..
Ciao amico doriano sono un tifoso catanzarese, ti va di scambiarci il link? Questo è il mio blog http://tifosiamo.blogspot.com/
Ciao a presto!
un gran bel lavoro! Poli e Marilungo mi piacciono moltissimo!
Ok Maurizio ti aggiungo subito...ciao!
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